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Riformismo e vecchie ideologie morte e sepolte....

Ho letto con molta attenzione l'articolo del mio amico Luca Diotallevi sull'Avvenire (https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/se-litalpolitica-torna-a-farsi-istituzionalmente-al-centro) e non posso esimermi dal manifestare alcune perplessità.


Credo che i richiami al "centro" siano ormai desueti e fuori dal mondo e dalla storia, come lo sono le vecchie idee di sinistra con radici marxiane.


Sul mondo si è abbattuto uno tsunami che ha spazzato via vecchie ideologie, vecchie formule politiche e vecchi desideri riferibili al "quanto eravamo belli e quanto eravamo bravi" (con Berlinguer, con Craxi o con Zaccagnini poco importa...).


Lo "spazzino pandemia", fortunatamente ha rimesso al loro posto marginale i populismi ed i nazionalismi beceri sia di destra che di sinistra, in tutto il mondo....non solo qui da noi.


Nonostante lo tsunami i gruppi dirigenti del PD, come quelli dei 5*, non hanno ancora capito dove si trovano e annaspano ancora in un mare di statalismo becero e di clientelismo collettivo (dal reddito di cittadinanza, ai ristori a pioggia, ai 14 miliardi di casse integrazioni).


Un mondo è morto, ma loro si aggrappano ancora alle spoglie in cancrena, di interventi obsoleti e privi di capacità di rilancio della società, dell'economia e della politica.




Draghi è un gigante tra nani e clown della politica, però non un gigante che ricostruirà un fantomatico centro dove sia possibile collocare i cattolici di Ruini o di Wojtyla. Draghi è un PdC che cita Francesco, non Giovanni Paolo II.


Draghi rappresenta la linea del riformismo e quindi tutto ciò che non è rappresentato da ciò che è stato spazzato via in questi mesi.


E' un Presidente che mette il dito nella piaga di un sindacalismo che deve proettarsi nel futuro se non vuole scomparire (bisogna salvaguardare i lavoratori, non i posti di lavoro...), di una politica obsoleta intrisa di statalismo, populismo, razzismo e visioni arcaiche dell'economia e della giustizia (giustizia giusta e rapida, non conservazioni di privilegi dei giudici; informatizzazione e professionalizzazione del pubblico impiego; riforma della scuola con potenziamento degli Istituti tecnici; ecc. ecc.); di un capitalismo vecchio e ansimante, che deve riformarsi attraverso lo sviluppo della sostenibilità e lo sviluppo di un'economia sociale d'impresa.


Infine, credo che Draghi non ha una visione che punti alla costituzione di un "centro" politico all'italiana, ma come scrivi tu, ad un modello politico che si richiami alle più sane democrazie europee e Atlantiche.


Quando la Lega (di Giorgetti...) decise di entrare nella compagine di Governo io scrissi un post che affermava che essa si candidava ad essere la nuova DC.

Credo che il modello inconfessato sia di Draghi che di Mattarella (e molto modestamente mio) è quello americano o tedesco (logicamente citato nei titoli per brevità, e quindi senza riportare le diversità dei due sistemi).


Se la Lega e i vari spezzoni di destra moderata (compresi quelli cattolici) del nostro Paese comprendessero che è giunto il tempo di un conservatorismo moderno atlantista ed europeo e il PD comprendesse che il progressismo non passa da Marx o dallo statalismo populista dei 5stelle, ma dal riformismo e dal socialismo liberali, forse riusciremmo a creare un modello con una formazione politica conservatrice e una democratica, che tagli le estreme di destra e di sinistra (?).


La visione di un centro richiama a terze componenti che ipotizzano sistemi elettorali proporzionali e non maggioritari e presidenziali (come auspico e auspicavamo in tanti.....) e minoranze in grado di influenzare fino a determinare le politiche complessive (e lo dice un renziano....).


Il ruolo dei cattolici che è di apporto di idee e di soluzioni politiche si potrebbe svolgere benissimo in entrambi gli schieramenti e soprattutto dovrebbe recuperare la sua vocazione sociale che fece grande l'Europa e l'Italia sin dal Medioevo con la scoperta del lavoro qualificante, che sino a Benedetto relegato relegato a caratteristica degli schiavi; gli scambi commerciali e i monti di pietà da cui nacquero il capitalismo (che poi si "imbastardì"...) ed il sistema del credito inizialmente dedicato agli "ultimi"; quel cattolicesimo che fece nascere le leghe bianche e la Cisl; ecc. ecc.


Io spero che Draghi e Mattarella, insieme alla parte riformista e liberale di questo paese continuino a spingere in questo senso, continuando a far liquefare  (come dimostrano le vicende del disgregarsi in correnti del PD, della divisione del cdx, e delle scissioni grilline o dell'atomo Leu), ciò che facilmente si demolisce sotto i colpi della serietà istituzionale, delle idee di Paese, e di progetti per un futuro di bene, non per i singoli o per i partiti, ma per il Paese e per i nostri nipoti.


Forse così si eviterà lo squallore dei ciampolillo o dei vari scappati di casa a cui si da un "alloggio",  "prestando" una senatrice....

Risultato immagini per morte delle ideologie

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